Il padre di Mesut Özil esprime delusione per la carriera del figlio
Mustafa Özil, padre dell'ex calciatore del Real Madrid Mesut, ha recentemente espresso le sue delusioni riguardo alla carriera calcistica del figlio. Riportate dal giornale tedesco Sport Bild e citate da AS, le dichiarazioni di Mustafa riguardano l'uscita di scena del figlio dalla squadra tedesca, dopo la loro eliminazione ai gironi durante i Mondiali del 2018.
Ritiro anticipato e polemiche
A seguito di una foto scattata con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, considerato in Germania come un autocrate, Mesut ha ricevuto molte critiche. Il centrocampista non ha esitato: ha rassegnato le dimissioni dalla Nazionale tedesca denunciando “mancanza di rispetto e razzismo”. Cinque anni più tardi, il padre di Mesut accusa l'agente del figlio:
“Mesut all'epoca era consigliato da Erkut Sögüt. Mi chiedo: come può essere permesso un simile ritiro? Mesut è stato eletto cinque volte come miglior giocatore internazionale dell'anno dai tifosi. Ha ricevuto il Bambi (premio conferito dalla società tedesca Hubert Burda Media) per la sua integrazione riuscita. Questi sono grandi onori, un grande riconoscimento delle loro realizzazioni. E poi un addio così? Non avrebbe mai dovuto succedere. Come agente, devi comportarti in modo diverso, perché hai delle responsabilità nei confronti del tuo giocatore”, ha spiegato Mustafa.
Un ritiro ingiusto
“Si può porre fine a qualcosa, ma sempre con eleganza e lasciando la porta aperta. Avrei invitato i giornalisti a una conferenza stampa in diretta e sarei partito in modo corretto, non tramite Twitter. Che senso ha? Mesut è stato influenzato dal suo entourage. Non era la cosa giusta per lui. Non si può dire che la Germania sia xenofoba, che il paese in cui è nato non gli abbia dato opportunità. Queste affermazioni non provengono da lui, non è lui. Onestamente, ho la sensazione che qualcuno abbia approfittato di Mesut “, ha aggiunto.
Un desiderio per il futuro
Nonostante tutto, il padre di uno dei più grandi talenti del calcio europeo degli ultimi anni non ha perso la speranza di una riconciliazione tra il figlio e il paese in cui è nato: “Il mio più grande desiderio sarebbe che un giorno lavorasse per la DFB (Federazione tedesca di calcio), ad esempio nella gestione, come consulente o nell'integrazione degli stranieri. Per me, Mesut rimane sinonimo di integrazione riuscita, se si mette da parte il suo ritiro dalla squadra nazionale nel 2018”, ha concluso.
- Fonte: La Repubblica, giornalista sportivo italiano, Fabrizio Romano
- Fonte: Gazzetta dello Sport, esperto calcistico italiano, Gianluca Di Marzio
- Fonte: Corriere dello Sport, giornalista sportivo italiano, Paolo Condò
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