Il conflitto sul campo
Un battibecco è nato sul campo di calcio, che ha coinvolto l’allenatore della Roma, José Mourinho, e l’arbitro Daniele Chiffi, durante un match 1-1 in Serie A contro Monza il 3 maggio. Quello che avrebbe potuto essere un semplice scambio di battute acide si è trasformato in un vero e proprio caso di giustizia sportiva.
Mourinho ha mostrato la sua frustrazione, non solo durante il match, ma anche nelle interviste post-partita. L’allenatore portoghese ha definito Chiffi “il peggiore arbitro che abbia mai incontrato durante la mia carriera”. Mourinho ha lamentato l’assenza di un legame umano da parte dell’arbitro, rimarcando un episodio in cui Chiffi ha mostrato il cartellino rosso a un giocatore che ha perso l’equilibrio al 96° minuto per stanchezza.
Mourinho rischia la squalifica
A seguito di questi commenti, Mourinho ha subito delle accuse che hanno comportato una violazione degli articoli 4.1 e 23.1 del codice di giustizia sportiva. Queste accuse avrebbero potuto portare a una nuova squalifica per Mourinho, che sarebbe stata effettiva per il primo match della stagione 2023-24.
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👥 Caso #Mourinho–#Chiffi: per patteggiare la Procura chiede al tecnico le scuse pubbliche. Domani alle 10 l'udienza 🧐
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— laroma24.it (@LAROMA24) June 12, 2023
Il ritardo dell’udienza
La questione è stata portata davanti al Tribunale Federale Nazionale, che ha deciso di rinviare l’udienza di Mourinho al 22 giugno, rispetto alla data iniziale del 13 giugno.
La negoziazione di patteggiamento
Nel frattempo, gli avvocati di Mourinho e della Roma hanno raggiunto un accordo con il procuratore della FIGC. Questo patteggiamento, se accettato, potrebbe consentire a Mourinho di pagare solo una multa, evitando così la sospensione.
Mourinho si protegge
Oltre a queste considerazioni, Mourinho ha rivelato un altro dettaglio intrigante: ha affermato di aver cessato di parlare ai suoi giocatori per gli ultimi 20-30 minuti del match. La ragione? Credeva che qualsiasi cosa avrebbe detto sarebbe stata fraintesa e usata come pretesto per espellerlo dalla linea di touche.
In attesa dell’udienza del 22 giugno, rimaniamo in attesa per vedere come si svilupperà questa storia e quali conseguenze avrà per l’allenatore della Roma e per l’arbitro Chiffi.
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