La decisione di Jordi Alba di lasciare il Barcellona
Se non avesse scelto di rescindere il suo contratto alla fine della stagione 2022-23, Jordi Alba potrebbe ancora essere a Barcellona. I giganti catalani probabilmente non avrebbero avuto nulla in contrario, vista la loro difficoltà nel ruolo di terzino sinistro, ma invece, il 35enne ha trascorso gli ultimi 18 mesi all’Inter Miami.
Riflessioni sulla scelta del trasferimento
Parlando nel podcast “Offsiders” (via Marca), Alba ha riflettuto sulla sua decisione di lasciare il Barcellona, una scelta di cui non si pente affatto.
“Non giocavo più molto, ho avuto una stagione in cui non ho giocato tranne che per due mesi quando molti erano infortunati e ho giocato molto bene, andando anche al Mondiale. Non avevo in programma di lasciare Barcellona perché avevo ancora un anno di contratto, più un’opzione. Per me la cosa più semplice era restare.”
Un addio senza rimpianti
“Alla fine, quando ho deciso di fare il passo, e non me ne pento, penso di aver dato il meglio. Quella stagione avete visto il Jordi che non giocava ma che aiutava i suoi compagni. L’ambiente mi supportava di più. Ma ho fatto sempre lo stesso. Non è stato facile perché ho passato più tempo senza giocare. Giocavo una buona partita e poi restavo tre gare fuori. Ho deciso a fine stagione. La cosa più semplice era dire che restavo a Barcellona con la mia famiglia. Ma stare in panchina… Anche per il club è stato positivo. Ho lasciato felice.”
Gli avversari più difficili affrontati
Alba ha anche parlato degli avversari più difficili che ha affrontato nella sua carriera. Sebbene Angel Di Maria sia stato citato, ha anche fatto un riferimento sorprendente ai suoi tempi al Valencia.
“Mi chiedono sempre, ma non saprete nemmeno chi è. Era la stagione in cui ho iniziato a giocare come terzino. Ricordo che era soleggiato al Mestalla… e arrivò il Racing Santander. Si chiamava Kennedy, e aveva pochi capelli… Ho passato un brutto momento.
“E poi, a buon livello, penso che Di Maria fosse il peggiore. Di Maria al Real Madrid era spettacolare, molto bravo – non solo in attacco, ma anche in difesa, non si fermava mai. Ha un anno più di me e corre ancora. È un giocatore che mi è sempre piaciuto molto.”
- Gazzetta dello Sport: Marcello Di Giuseppe
- Corriere dello Sport: Fabio Russo
- La Repubblica: Alessandro Catapano
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