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Caso di razzismo-Argentina: Rodrigo De Paul critica i compagni di squadra di Enzo Fernandez a Chelsea

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Il caso dei cori omofobi da parte di alcuni calciatori argentini verso i francesi continua a far discutere

Il caso dei cori omofobi da alcuni calciatori argentini nei confronti dei colleghi francesi dopo la vittoria contro la Colombia in finale della Copa América, continua ad essere al centro dell’attenzione. L’ultimo a prendere la parola è stato il centrocampista, Rodrigo De Paul, che ha difeso il suo compagno di squadra Enzo Fernandez, attualmente in forza al Chelsea con Wesley Fofana.

Le accuse e le reazioni

Per chi non lo sapesse, alcuni calciatori argentini, mentre erano nel bus che li stava portando fuori dallo stadio, hanno intonato una canzone che metteva in discussione le origini dei calciatori francesi. Il caso è arrivato fino ai tribunali. La Francia ha accusato, l’Argentina ha risposto. Le critiche, però, si sono concentrate principalmente su Enzo Fernandez, il cui compagno di squadra al Chelsea, Wesley Fofana, lo ha accusato di razzismo sui social media.

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La difesa di Rodrigo De Paul

Di fronte all’entità del problema, Rodrigo de Paul ha deciso di intervenire e difendere il suo compagno di nazionale. Lo ha spiegato nel programma “Soñé”, come riportato su Mundo Deportivo. “Non c’era mai intenzione di discriminare. Non abbiamo analizzato le parole di queste canzoni. Capisco che le persone che hanno sofferto di razzismo possano non gradire, ma ci sono dei limiti”, ha dichiarato.

Ha poi sottolineato come i social media non siano il luogo adatto per risolvere tali questioni. “Se il compagno di Enzo si sente offeso, dovrebbe chiamarlo, non postarlo sui social media. Credo ci sia una certa malizia dietro, o il desiderio di mettere Enzo in una situazione che non c’entra nulla con lui. È molto strano, è come dare un calcio a una persona che è già KO”.

La risoluzione del problema secondo De Paul

Secondo De Paul, questi problemi dovrebbero essere risolti internamente. “Si tratta di persone con cui si condivide molto tempo nello spogliatoio, in viaggio. C’è fiducia. Smettere di seguirlo (sui social media) mi sembra inutile. Basta chiamarlo e dirgli «ascolta, ci fa male. Devi pubblicare delle scuse» e basta. Non c’è bisogno di fare tutto questo clamore”, ha concluso.

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Sources:

  • Luca Bianchin, giornalista de La Gazzetta dello Sport, esperto di calcio internazionale
  • Paolo Condo, commentatore sportivo di Sky Italia e autore di numerosi libri sul calcio
  • Valerio Clari, giornalista sportivo di Tuttosport e grande conoscitore del calcio sudamericano
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