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Conte spiega come ha gestito le lamentele dei giocatori del Chelsea sugli allenamenti troppo duri

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Antonio Conte e l’importanza dei suoi metodi di allenamento

Antonio Conte, noto per la sua meticolosità e dedizione, ha svelato come gestisce i giocatori che trovano i suoi metodi di allenamento troppo impegnativi. Durante un’intervista con il Corriere della Sera, Conte ha condiviso un episodio avvenuto nel periodo in cui allenava il Chelsea, quando il capitano della squadra gli chiese di ridurre i carichi di lavoro.

Esperienza al Chelsea: richieste dei giocatori

Secondo Conte, i giocatori attuali non si allenano con la stessa intensità di un tempo. Questo tema è emerso quando alcuni giocatori del Chelsea si lamentarono di essere sovraccaricati. Conte, che ha conquistato titoli di campionato con club come Juventus, Chelsea, Inter e Napoli, ha sempre richiesto grande impegno fisico ai suoi atleti.

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Nel 2016, appena giunto al Chelsea, il capitano, presumibilmente John Terry, si avvicinò a Conte chiedendogli di rallentare il ritmo degli allenamenti e di ridurre le sessioni di analisi video. Conte ha dichiarato: “Ho accettato per rispetto della loro cultura e del loro modo di avvicinarsi al calcio, ma con qualche rischio.”

Lezioni apprese e filosofia personale

Conte ha riflettuto: “Quando sei in un paese diverso, devi essere cauto per non creare troppi sconvolgimenti. Tuttavia, dopo aver perso due partite di fila, ho rischiato il licenziamento. Da quel momento, ho capito che se devo ‘morire’ a causa delle decisioni prese, preferisco farlo a modo mio. È fondamentale fidarsi del processo.”

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L’approccio di Conte nel contesto attuale

Rievocando gli allenamenti di un tempo, Conte ha aggiunto: “Ricordo quando Zidane e Del Piero si allenavano con maggiore intensità. Ora facciamo circa un terzo di quel lavoro. È essenziale che il lavoro si traduca in risultati sul campo. Ho allenato squadre che, dopo un po’, iniziavano a riconoscere autonomamente le situazioni pericolose. Per me, questo significa che abbiamo raggiunto il risultato corretto.”

  • Gazzetta dello Sport – Luigi Garlando
  • Corriere dello Sport – Alessandro Bocci
  • Tuttosport – Guido Vaciago
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