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Leganes si separa da Borja Jimenez dopo la retrocessione

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Il Leganes ha annunciato ufficialmente la separazione dall’allenatore Borja Jimenez, il cui contratto sarebbe scaduto alla fine della stagione. I Los Pepineros, nonostante la vittoria per 3-0 contro il Real Valladolid, sono retrocessi sabato, a causa della vittoria dell’Espanyol contro Las Palmas.

Decisione Amara: La Fine del Mandato di Jimenez

È stato un finale deludente per il Leganes, che era riuscito a sconfiggere Barcellona e Atletico Madrid, raggiungendo i 40 punti, ma mancando di poco la salvezza. Con un budget limitato, molti avevano considerato che il Leganes e Jimenez avessero fatto un lavoro eccezionale per arrivare fino a questo punto.

Ufficializzato l’Addio di Borja Jimenez

Jimenez era in scadenza di contratto quest’estate e non sembra che gli sia stata offerta la possibilità di continuare in Segunda Division. Il proprietario Jeff Luhnow e il direttore sportivo Andres Pardo terranno una conferenza stampa lunedì pomeriggio per spiegare la decisione, ma hanno già confermato che Jimenez non continuerà. Lo stesso Jimenez aveva espresso dubbi sulla sua permanenza nelle ultime settimane della stagione.

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Un Percorso Notevole Interrotto

Guidando il Leganes dall’inizio della scorsa stagione, Jimenez ha portato la squadra al titolo della Segunda e a una promozione inaspettata. L’ex allenatore del Deportivo La Coruna, a soli 40 anni, è ora alla ricerca di nuove opportunità.

Instabilità Interna al Leganes

Pochi giorni prima della partita decisiva per la retrocessione, il centrocampista Renato Tapia ha rilasciato un’intervista preoccupante, ammettendo che alcune dinamiche interne al Leganes avevano ostacolato la loro lotta per la salvezza. Ha dichiarato a un noto giornale che non tutti avevano messo lo stesso impegno.

“Sono successe cose durante la stagione che non ci hanno aiutato davvero. Siamo noi giocatori a scendere in campo, e alcuni più, altri meno; siamo noi quelli che vogliono esserci, quelli che conoscono davvero cosa succede nel club. Alla fine, molti potranno dire di aver lottato per questa maglia, per questo stemma… e altri no.”

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“Forse [ha danneggiato la squadra?], non lo so. Bisognerebbe chiedere a ciascun giocatore. La gente se ne accorge, non è stupida. Piuttosto che lasciare tutto all’immaginazione, dobbiamo ricordare che siamo noi a metterci la faccia e a cercare di superare questa situazione. Potrei dirvi il resto: uno sì e uno no, forse la dirigenza, forse il direttore sportivo che non avrebbe dovuto andarsene, o il giocatore che doveva essere rinnovato… Siamo professionisti e dobbiamo al team e al club fino alla fine del nostro contratto, e questo non significa che ciò debba impedirti di fare ciò che devi fare.”

  • Sky Sport – Gianluca Di Marzio
  • La Gazzetta dello Sport – Nicola Berti
  • Calcio e Finanza – Marco Bellinazzo
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